Gnocco fritto & bolle rosse

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Gnocco fritto & bolle rosse

Il gnocco fritto in 26 declinazioni diverse, dai sapori contrastanti e complementari, ma con una comune radice: l’appartenenza al territorio. Si può parlare di chilometro zero per la manifestazione “Gnocco fritto & Bolle rosse” che si è svolta al ristorante Laghi, idea del grande chef Paolo Reggiani, in collaborazione con la condotta modenese di Slow Food. Oltre 200 persone hanno potuto gustare le combinazioni gastronomiche del vincitore della trasmissione “La prova del Cuoco” di Rai 1, in abbinamento alle tantissime variazioni di lambrusco proposte da 18 produttori locali.

«Anche quest’anno abbiamo voluto raccontare i sapori nostrani – ha spiegato lo chef Reggiani – il nome stesso della serata è un omaggio al lambrusco, una delle poche varietà di rosso con bollicine, che noi vogliamo celebrare attraverso l’associazione di sapore con le specialità locali, a partire dallo gnocco fritto».

Novità dell’edizione è stata l’introduzione della salama da sugo in versione estiva, ossia accompagnata dal melone anziché il classico purè, anch’essa presidio Slow Food. «La salama è un prodotto tipico ferrarese e ricorda il nostro legame con gli Estensi – prosegue Reggiani – perché la gastronomia è innanzitutto storia e cultura delle nostre terre».

La serata è stata inaugurata dal laboratorio “Il lambrusco è buono?”, tenuto dall’altrettanto celebre gastronomo Antonio Previdi, cuore della Trattoria Entrà ed esperto sommelier. «Da qualche anno il lambrusco sta migliorando sensibilmente – commenta Previdi – grazie a un meccanismo di feedback che i produttori stanno finalmente raccogliendo dai loro consumatori: si è innescato così un circolo virtuoso che comporta cambiamenti nell’intera filiera, dalla vigna alla cantina, quindi maggiore attenzione a tutti i passaggi della produzione, con lo scopo comune di creare un prodotto buono per il palato, la salute e l’ambiente».

Dei circa 200 presidi Slow Food esistenti in tutta Italia, sono pressoché inesistenti disciplinari legati ai vitigni «Ci stiamo lavorando», interviene Antonio Chierchi, ex presidente di Slow Food Emilia Romagna.

 

via Gazzetta di Modena